Carlo Silva

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Carlo Silva, architetto e fotografo seregnese, fino al 2018 è stato responsabile della grafica, dell’immagine coordinata e dell’archivio fotografico online della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia dove sono catalogate migliaia di sue immagini inerenti le tematiche rurali. Ha inoltre collaborato con l'Ufficio Cartografico per la redazione delle carte tecniche e tematiche di Regione Lombardia e ha partecipato alla redazione del Piano Paesistico Regionale ed è stato coordinatore della Giuria del Concorso Fotografico Nazionale “Il Paesaggio Lombardo” e componente di quella nella prima edizione del Concorso Fotografico Internazionale "World Water Day". Ha ottenuto più di ottanta riconoscimenti  in concorsi fotografici nazionali e internazionali. Tra i più importanti, con l’opera “Melone Modigliani”, ha vinto il terzo premio e come unico italiano nella categoria “The edible garden” , al  concorso fotografico “International Garden Photographer of the Year 2010” indetto da The Royal Photographic Society e Royal Botanic Gardens di Londra. Le sue immagini sono state esposte in diverse mostre personali e collettive tra cui Milano, Como, Roma, Firenze, Brescia, Verona, Bologna, San Marino, Barcellona, Madrid, Londra, Losanna, Cracovia, Mosca, Seregno. Nel 2005 e 2009 per le mostre “Prima Visione - fotografie di un anno da Milano al mondo” immagini di cronaca e reportage, è stato selezionato tra i 25 migliori fotografi lombardi da Roberto Mutti, giornalista e critico fotografico de “La Repubblica”. Nel 2011 ha realizzato la campagna fotografica “La faccia giovane dell’agricoltura lombarda”, ritratti di giovani agricoltori lombardi nell’ambito della campagna di comunicazione ai cittadini “L’agricoltura cambia faccia alla tua vita”. I ritratti sono stati esposti al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Le sue fotografie sono state pubblicate su diversi cataloghi, libri e riviste del settore.

Un giorno di un anno che non ricordo mi chiesero "Cos'è per te la fotografia?". Risposi: "Un modo di tornare bambino. Fantasticare sulla forma delle nuvole, chiedersi dove va a finire il mare, emozionarsi di fronte ai colori di un' alba e di  un tramonto, stupirsi di fronte a quel paesaggio che sembra uscito da una favola, immaginare chi vive in quelle case. Questa è per me la fotografia, uno straordinario racconto dove le immagini si sostituiscono alle parole, dove la realtà viene catturata e trasmessa con l'emozione di quel momento che resterà unico e irripetibile. Il diario di una vita da sfogliare con l'entusiasmo dell'infanzia".

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